1 ottobre 2014

Varie e eventuali... settembre

Oggi è il primo di ottobre e inizia il mio part time.

Non è che lavorerò metà tempo (magari!), ma 30 ore settimanali. Che è comunque una conquista.

Per rispondere ad alcuni dei commenti che mi avete lasciato in calce agli ultimi post permettetemi di fare qualche breve considerazione (seguirà un pistolotto di blablabla che siete libere di saltare a piè pari).

Io ringrazio di vero cuore chi si congratula con me perché tengo aggiornato il mio spazietto (e ogni tanto porto pure fuori la spazzatura. Arrivo presto, finisco tardi però pulisco il water) programmando i post, ma a tale proposito mi preme di dirvi questo.

Io potrei anche scrivere tutti i giorni per il solo gusto di scrivere, resta da capire se a voi piacerebbe leggere.

E, anche ammesso che questo accada, quello che io lamento è il non avere sempre il tempo per passare nei vostri blog. E questa cosa mi dispiace.
Mi dispiace trovarmi nelle condizione di dover fare la scelta.
Il tempo/web è sempre abbastanza centellinato.
Il mio così come il vostro, ovviamente.
Considerando che voi siete così carine da trovare dei momenti per scrivere da me, vorrei riuscire a fare lo stesso, oltre che a replicare nei post.
E quella di replicare nei post è una pratica a cui tengo e che voglio continuare a fare (e un po' alla volta sto recuperando l'arretrato).

A parziale giustificazione posso dire solo questo.
Credo che alla fine, più che le mie poco mirabolanti avventure, quello che interessa a chi passa di qua sia vedere delle "cose".
Cose, che però vano fatte. Da me.
E anche documentate per i tutorial (quelli veri, intendo).

Però ora torno a cazzeggiare parlando, appunto, delle mie avventure.
Lo sapete, la Saga dell'Asilo ha avuto inizio.

Chi mi segue su Facebook ha già avuto modo di vedere che le foglie hanno brillantemente resistito al primo lavaggio e quindi i Giotto Decor Textile superano la prova a pieni voti.

Presa dall'entusiasmo mi sono messa a farne altre da usare per il secondo set (ne ho solo due per il momento, e per fortuna. Ma scoprirete poi perché).

Visto che in questo caso non potevo disegnare direttamente sul tessuto  ho deciso di realizzare delle "etichette" che poi ho cucito (malamente) su sacchettino, asciugamano e bavaglia.


La cosa buffa è che probabilmente dovrò cambiare tutto...

L'inserimento di Edoardo all'asilo ha seguito questa evoluzione:

Prima settimana (due ore al giorno): evviva! Andiamo all'asilo.
Prima parte della Seconda settimana (tre ore al giorno): evviva! Andiamo all'asilo.
Seconda parte della Seconda settimana (tre ore al giorno): voglio la mia mamma (sniff sniff).
Terza settimana (che poi è questa) a giorni alterni: maaaaammaaaa! Dove è la mia mamma?!? (durante la pausa pranzo. Per il resto è tutto contento).

Oggi, ad esempio, non solo non ha assaggiato nulla, ma ha anche pianto per mezz'ora in mensa.

Non ne vuole sapere di mangiare, la vive malissimo questa cosa, è uno stress e potrebbe pregiudicare anche il fatto che invece in classe a svolgere le attività e nei momenti dedicati al gioco ci sta volentieri.
E quindi?
Quindi mi (ci) hanno raccomandato di andare a prenderlo "tra le 11.45 e le 12.15".

Perfetto.
Peccato che sia io che mio marito lavoriamo in posti diversi rispetto al paese in cui abitiamo e dove c'è, guarda te, l'asilo.
E che non possiamo fare quel che ci pare con gli orari.

L'alternativa resta quella di iscriverlo in un'altra scuola, vicina a casa dei miei.
Cosa che io vorrei tanto evitare, ma, a quanto pare non c'è via d'uscita.

Se a voi viene in mente una soluzione migliore è quanto mai gradita.
Non vale quella di licenziarmi, cosa che per altro ho suggerito da tempo, ma qui nessuno ci sente in merito.

E allora ribadisco. Fortuna che di set ne avevamo solo due.
Che probabilità ci sono che ci ricapiti la foglia?
Le stesse di avere la forbice che assegnarono a me (mia madre ha ancora qualche asciugamanino con quel simbolo).

Come vedete è meglio se vi mostro tutorial.
Anche farlocchi.

Date retta, è più divertente.
Buon pomeriggio donne!

29 commenti:

  1. Mannaggia, questo si che è un bel problema... Immagino che tu abbia già parlato con il piccolo... Magari potrai spiegargli che è più bello mangiare con gli amici perché puoi fare a gara a chi è più bravo a finire tutto... Oppure raccontargli che se Babbo Natale lo vede piangere non gli porta i regali... Boh io non sono una mamma, ma credo che arrendersi alle prime settimane facendogli vivere il "trauma" del cambio scuola sia addirittura peggio... Inoltre andarlo a prendere prima secondo me sarebbe controproducente. Insomma, a meno che non vogliate fargli fare solo l'orario mattutino per tre anni, prima o poi dovrà tornare in mensa, e credo che si ritornerebbe al punto di partenza, con pianti e digiuni, con la differenza che questa volta tutti gli altri bambini saranno ormai abituati...
    Spero di esserti stata d'aiuto anche se non ho assolutamente esperienza...

    Maira

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    1. Eh si, hai ragione Maira, ma quello di non rimanere a pranzo è proprio un consiglio delle maestre.
      Dicono che questa forzatura può compromettere il resto del tempo che passa là (ora comunque lo andiamo aprendere entro le 13.45, non rimane i pomeriggi)

      Con Babbo Natale, Folletti, pinguini e renne ci ho già provato.

      Con esempio di altri bimbi anche, ma con "tatto" perchè non vorrei che passasse "loro sono migliori di te".

      Tra l'altro ne abbiamo parlato anche ora e lui mi dice che si domani torna e ancora si, mangia là.
      Ma poi chi lo sa se sarà vero?

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  2. Anonimo16:50

    E se anche nel nuovo asilo Edoardo non vorrà mangiare? Eh, per me va considerato. Mi sembra una soluzione di comodo sì, ma per l'asilo. Voi nuovo inserimento, sbattimenti a go-go, mah.
    Parlando dei blog molti di quelli che mi piacciono hanno chiuso, e alla fine sarò cattiva, ma mi hanno fatto un favore, così ne ho meno da visitare, visto che poi dopo aver chiuso difficilmente passano da me, forse la blog amicizia non era poi così importante per loro. Per me tu vai benissimo anche con i bla-bla. baci sandra frollins

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    1. No no, il punto è che in quello nuovo lo potrebbe andare a prendere mia madre prima di pranzo e portarlo a casa sua.
      Fin tanto che si abitua.

      Il problema qui è che non riusciamo ad essere lì nella fascia oraria tra le 11.45 e le 12.15 e le maestre dicono che non è ancora pronto.
      Ah, l'altro è privato e ci sono anche meno bambini...

      Mettici poi che lui fa ancora il pisolino, che non rientra nelle attività dell'asilo pubblico.
      Quindi in ogni caso non lo avrei lasciato lì in questo primo anno a tempo pieno, ma contavo che almeno pranzasse con gli altri.

      Bho, sto facendo un sacco di congetture sul da farsi e spero di arrivare a capo di qualcosa. Secondo me anche il fatto che è molto raffreddato incide sul comportamento.

      Tra l'altro per me è un periodaccio al lavoro e non solo non ho potuto prendere i giorni che volevo per l'inserimento, ma la prossima settimana dovrò anche fermarmi tutto il giorno e tutti i giorni nonostante il part time.

      Grazie per le parole sul blog.

      Ma sono così tanti che chiudono, si?

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    2. Anonimo19:57

      Nel giro di quelli che visito io sì, uno sfacelo. Peccato eh, ho fatto un po' la sborona nel commento sopra ma mi spiace, c'era un confronto bello e credevo amicizia. Bacione Sandra
      ps. lavoraccio eh. cavoli da me che non è certo il paradiso, una dice "inserimento" e trac sta a casa e basta, ah sì certo poi ci sono quelle che si dan malate...

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  3. Cara Sabri, capisco il tuo avvilimento, quando il mio bimbo grande iniziò il nido i primi 10 giorni fu bravissimo, poi ci fu la tragedia. E io mi sentivo uno straccio: avrei voluto che lui si comportasse come avrei fatto io e invece -giustamente- lui reagiva a modo suo. La tragedia però è durata solo 2 settimane e poi tutto è filato liscio. Sai, all'inizio sono presi dall'entusiasmo della novità (e poi rimangono solo 2 o 3 ore) poi realizzano che ce li lasci tutto il giorno tutti i giorni ed è li che affrontano davvero il cambiamento.
    Non so se una nuova scuola può essere la soluzione, magari basta solo (si fa per dire) armarsi di taaaaanta pazienza.

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    1. Però lui all'asilo ci va contento.
      Solo un giorno ha pianto all'entrata ma gli è passata subito.

      Il problema si presenta solo quando capisce di dovr andare in mensa.
      Poi passa, infatti quando lo vado a prendere è là che gioca beato con gli altri bambini.

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  4. Sono d'accordo con Francesca secondo me devi armarti (e devono armarsi le maestre) di pazienza cambiare scuola non è la soluzione giusta, i miei figli hanno magari un po' "rugnato" i primi giorni per il pranzo ma poi si sono abituati benissimo, diciamo però che c'erano le suore all'asilo dotate di pazienza biblica......

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    1. Eh, hai ragione.
      Io da parte mia cercherei il compromesso. Anche perchè ci terrei tanto che rimanesse in quella scuola.
      E' mio marito che parte in quarta.

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  5. Mattia ha 2 anni e mezzo ho deciso di fargli fare qualche mese al nido prima di iniziare la materna.
    Stesso discorso piange per tutto il traggito fino all'ingresso "mammina mia Mammina mia "
    E' da un mese che fa così per fortuna dopo 10 minuti dopo 'ingresso si calma e gioca sereno fino a quando non vado a prenderlo .
    Una cosa è sicura però , da quando è entrato al nido è più monello me ne combina una dietro l'altra non riesco più a cobbatterlo AIUTO

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    1. Come ho detto a Francesca Edoardo si trova bene all'asilo.
      Si è integrato abbastanza (in fini dei conti sono due settimane e mezzo) e per questo vorrei che restasse lì, perchè l'istituto mi piace.

      Visto che fa ancora il pisolino avevo già contemplato la possibilità che non si fermassi i pomeriggi, è per questo che ho chiesto il part time.

      Ma non avevo proprio preso in considerazione il fatto che non avrebbe voluto pranzare, anzi, ti dirò di più, speravo si abituasse a mangiare quelle cose che a casa non vuole nemmeno vedere prendendo l'esempio degli altri bimbi.

      E' un mondo difficile...

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  6. Per me sei già troppo carina che ti preoccupi di non riuscire a ricambiare le visite nei nostri blog.C'è chi non risponde,non passa "a trovarti" e non se ne dispiace minimamente.
    Per il problema dell'asilo non so proprio che consigliarti,ma forse ci vuole solo un pò più di tempo perchè si abitui ,non è necessario fargli cambiare scuola.

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    1. Ecco, abbiamo raggiunto un compromesso con mio marito.
      Per ora continua ad andare nella stessa, solo che non lo facciamo fermare per il pranzo.

      Grazie Francesca!
      Tu sei tanto carina <3

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  7. Ciao Sabrina! Mi permetto di dirti la mia esperienza perché mio figlio più grande faceva esattamente come il tuo!! Sette giorni senza toccare cibo.. Sia le maestre che noi in famiglia abbiamo evitato di dare peso alla cosa (perché secondo noi era una forma di protesta .. Un modo di farla pagare alla mamma che va via). Infatti all'ottavo a mangiato!! L'inserimento e' un periodo particolare.. Cambiare asilo ora sarebbe fare un passo indietro troppo grande..Io terrei duro fossi in te!! Invita le maestre a fare altrettanto.. Vedrai che andrà bene!! Un caro saluto Simo

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    1. Ma oltre a non toccare cibo piangeva anche?

      Perchè per le maestre il problema è quello.
      Io sto cercando di tenere duro, grazie Simona.

      Per qualche giorno non si fermerà a pranzo, ma dalla prossima settimana ci voglio riprovare.

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  8. Partendo che io ho la possibilità di andare a prendere Gabriele esattamente a quell'ora tutti i miei discorsi vanno a farsi friggere, comunque ho sempre cercato di assecondare i SUOI istinti per qualunque cosa e mi sono sempre trovata benissimo. Ovvio se è un capriccio IO punto i piedi e non mi smuove neanche un macigno, ma non vorrei che un'esperienza bella e costruttiva come l'asilo diventasse motivo di stress. Questo è l'ultimo anno e ancora va a letto dopo pranzo e le maestre mi hanno consigliato di lasciarlo fino alle 16:00 per farlo 'scolarizzare'.... In fin dei conti il prossimo anno farà la prima e non potrà giocare come vuole ma anzi dovrà stare seduto per tutta la mattina..................
    Non so se faccio bene o no, ma sono convinta che se vado incontro alle sue esigenze, avrà sempre un bel ricordo di questa esperienza e poi ho davanti a me un intero anno per farlo abituare alla sedia........... ;-))
    Sono ancora molto titubante ma solo il tempo potrà dire se ho fatto la scelta giusta!!
    Un abbraccio e tanti............
    Kisssssssssssssssssssssssssss :-D

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    1. E' proprio quello che dicono le maestre.
      Loro chiedono di fare noi un sacrificio ora per fare si che l'inserimento sia graduale proprio per avere dei benefici sul lungo termine.

      Io la penso come te. Se per Edoardo è un motivo di forte stress vuol dire che non è arrivato il momento.
      Quando avevoi provato a togliere il pannolino per la prima volta ero entrata io un po' in crisi e ho dovuto rinunciare.
      Quando abbiamo concordato insieme che era arrivato il momento di toglierlo è andata via liscia e non ha mai bagnato nemmeno il letto la notte.

      Sono certa che hai fatto la scelta giusta!
      Un bacio anche a te :D

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  9. Blog 1: trovo ammirevole il fatto che tu riesca e, soprattutto, voglia rispondere sempre ai tuoi lettori; non è da tutti; generalmente le blogger più note, ad un certo punto, smettono di rispondere, sicuramente per mancanza di tempo, però - ti dirò - non trovo la cosa molto carina; ho letto in giro alcuni pareri sul tema e .... beh, non sono la sola a pensarla così.
    Blog 2: forse ti dovremmo bacchettare perchè non ci vieni mai a trovare nei nostri blog, ma direi che, tutto sommato, possiamo anche perdonarti, i tuoi post sono talmente divertenti; personalmente mi piace più leggere negli altri blog che scrivere nel mio, non perchè non sappia cosa scrivere, ma perchè mi rilasso di più
    Asilo: io non mi preoccuperei troppo, la crisi è normale e non cambierei sicuramente scuola per questo; se non puoi prenderlo a quell'ora non puoi e basta, fine. E se non mangia per qualche giorno, ti assicuro, non muore. Ogni bambino vive l'inserimento in modo diverso, non ci sono regole, ma la reazione arriva prima o poi. E si supera.
    In linea generale non credo che si debba, alla prima difficoltà, cambiare strada, a meno di validi motivi, nel qual caso diventa obbligatorio.
    Sarebbe molto peggio che non si trovasse bene in aula, non credi?
    Comunque mio figlio i primi tempi mangiava due cose in croce, alla materna ha cominciato a mangiare di tutto, vabbè che c'era una cuoca spaziale, ma mi credi che mangiava cose che se io le avessi portate in tavola, me le avrebbe tirate dietro?
    Su, su ... tieni duro ... ne riparliamo fra qualche mese, sono certa che cambierai idea

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    1. eh, almeno se fossi tra le blogger "generalmente più note" potrei dare la colpa a questo stato.
      Invece sono una disorganizzata cronica che si arrabatta senza costrutto.

      Mi auguro che tu abbia ragione. Per ora abbiamo allungato i tempi dell'inserimento e andiamo a prenderlo prima di pranzo.
      Questo non senza difficoltà sull'organizzazione familiare.

      Diciamo che sto un pochino sclerando... diciamolo, và.

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  10. Ciaooo!!Povero il tuo piccino...ma mi sbaglierò ma le maestre non dovrebbero essere tali e aiutare il bimbo al cambiamento alle paure e no dire a te di andarlo a prendere!!!dai sono sicura che pian piano ce la farà è un primo passa che deve fare da solo!!poi ci dici!!bacioni

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    1. Le maestre ci avevano raccomandato di "investire del tempo" in un inserimento graduale che avrebbe ripagato alla lunga.
      Io ora le sto ascoltando.
      Spero di ottenere i risultati sperati.
      Grazie di cuore e bacioni anche a te.

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  11. Ciao Sabrina, bel problema quello dell'asilo! Però mi sembra strano che queste maestre si arrendano così facilmente davanti ai problemi. Io cercherei con loro di trovare una soluzione, tipo essere presente tu un paio di giorni nel momento del pranzo per vedere come si comporta, non lo traumatizzerei con un cambio. Non vorrei che fosse peggio... Per il resto... a me fa sempre piacere leggerti anche se non fai vedere niente di creativo! ^_^ un abbraccio

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    1. Cara Annamaria lo avevo già chiesto e mi è stato detto di no.
      Si creerebbe un precedente :(

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  12. Ed eccomi qui, quella che ti ha portato sf... ortuna dicendo di non cantar vittoria troppo presto, ancora me ne scuso :-(
    Io conosco te, a diffrenza di molte posso dire di conoscere anche Edoardo e di averlo già visto alle prese con i pasti e diciamocelo: non sono il suo punto forte (quello sono gli occhioni blu magnetici che gli avete regalato tu e il suo papà!).
    Ovvio che il suo è un modo di protestare, ma non essendo un bambino a rischio anoressia non me ne farei un problema, come dicevano i vecchi saggi "chi non mangia ha già mangiato (o mangerà)". Fagli trovare delle merende sostanzione con le tue super qualità da nonna papera (o un bel panino al prosciutto) e tieni duro. Non sono una psic di nessun genere, sono una mamma e secondo me è sbagliatissimo cambiare scuola, ma anche portarlo a casa prima di pranzo... non mangia? amen, rimane a tavola con gli altri finchè non hanno finito, si chiama imparare a crescere anche questo. Mi fa davvero impressione che te lo abbiano proposto le educatrici, credimi. Cambiare scuola e farlo prendere dalla nonna che, a fin di bene, ma continua a viziarlo non è positivo per lui, ma nemmeno per voi... crescerà convinto che pestando i piedi (e ha già dei piedi belli grandi, diciamocelo) può ottenere quello che vuole, e purtroppo non è così, prima impara a conviverci e meglio sarà per tutti. Bon , ho rotto abbastanza? :-)

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  13. per me tu puoi scrivere anche solo di che colore è l'asfalto del tuo paese, io ti adoro leggere

    (questione mensa. ricomincia daccapo l'inserimento a livello psicologico, i bambini si adattano agli orari e ai cambiamenti in modo diverso rispetto ai compagni e a noi, ma imparano) un bacione

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  14. Cara Sabrina, quante cose da dirti! Tempo ne abbiamo tutti poco, pochissimo, e ti assicuro che una passione come quella del blogging, se è grande e stabile, va avanti anche con qualche commento in meno. Io è da due giorni che ho letto il tuo post ma non avevo avuto il tempo di sedermi e riflettere per commentare. Delle volte è meglio non scrivere niente se non si ha granchè da dire non pensi?
    Mi piace come sdrammatizzi ciò che ti accade nella quotidianità come ti arrabatti per far quadrare tutto e come dai alle tue vicende sempre quel tocco creativo che ti contraddistingue, sempre con ironia. Ti seguo e continuerò a seguire le tue avventure "farlocche" perchè mi ci immedesimo, mi fai sentire meno sola nei disastri che spesso combino...
    Per quanto riguarda l'inserimento all'asilo del tuo bimbo, ti dico solo di resistere, di tenere duro. Ai bambini tutti i cambiamenti destabilizzano, ognuno ha i suoi tempi e bisogna avere taaanta pazienza. Se il tuo bimbo continua a non mangiare certo potrebbe diventare un problema, in genere però i bimbi si adattano più facilmente di noi adulti e vanno avanti per emulazione. Immagino quanto ti si stringa il cuore ma pensa che lo fai per il suo bene, per la sua crescita e la sua autonomia, la socializzazione e condivisione sono troppo importanti! Cambiare di nuovo, un altro inserimento forse potrebbe confonderlo ancora di più. Noi mamme siamo campionesse di sensi di colpa, bastano due occhioni imploranti a farci sciogliere, io sono la prima! Pensa che la mia bimba, ora dei medi, è felicissima di andare a "scuola" ma la notte ha ricominciato ad avere risvegli purtroppo, le maestre mi dicono che sta somatizzando il passaggio dai tre mesi di vacanza sempre appiccicata alla mamma e al fratello allo stare tante ore fuori casa. Il loro è tutto un chiedere perchè sanno che ci siamo sempre e che li accontentiamo. Coraggio Sabrina, hai tutto il mio sostegno, un abbraccio forte, Valeria

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  15. Ciao Sabrina mi permetto di dare anche la mia opinione... di neo mamma che ha mandato la cucciola al nido per necessita' (e io pure ho parlato di licenziarmi ma nessuno mi si e' filato!). Sebbene piccola (6 mesi), ho potuto constatare la fatica dell'adattamento e un normale inserimento di due settimane e' arrivato quasi a cinque... Non conosco Edoardo, ma per lui e' un'esperienza del tutto nuova e se non hai potuto neanche assisterlo nella fase delicata dell'inserimento, sono anche io convinta che il rifiuto di mangiare non sia un capriccio ma un modo di manifestare il proprio disappunto. E non e' un caso che capiti a tavola. I bambini sono trasparenti e un minimo problema (di salute o altra natura), va sistematicamente a riflettersi sul cibo. Fai bene a non lasciarlo anche il pomeriggio soprattutto se Edoardo fa ancora il pisolino (ma vedrai che poi passa anche questa con il tempo, l'ho visto con tre nipoti di fila), ma non asseconderei la richiesta delle maestre. A mio parere (e lascia il tempo che trova perche' non sono un'esperta ma solo una mamma), il vero trauma lo avrebbe a cambiare scuola... non a saltare qualche pasto. Per recuperare avra' la merenda pomeridiana della sua mamma! Tifo per te, un abbraccio forte forte

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  16. Ma scusa, non è un po' troppo presto perchè le maestre ti dicano di portarlo a casa prima???
    Cavolo, sono passate due settimane, mica sei mesi!
    Non mi sembra giusto per lui, cha magari necessita semplicemente di un pochino più di tempo, per voi, che logisticamente proprio non potete e poi mi appare alquanto diseducatvo, che si lasci perdere qualcosa perchè non va dopo così pochi giorni! Saranno abituate a vedere un bimbo che piange e inzialmente non vuole mangiare, non è il primo e non sarà di sicuro l'ultimo!
    Prova a parlare un po' con lui (anzi, sicuramente l'avra già fatto) e vedi come va, poi agisci di conseguenza. La sua serenità prima di tutto, ma proprio per questo secondo me se lo cambi è peggio, dover ricominciare tutto da capo!
    Baci baci e tranquilla che si risolve! :*

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  17. Non credere di liberarti facilmente di noi: tanto lo sai che passiamo sempre di qui per leggere, sorridere, scrivere commentare ogni qual volta un tuo post fa capolino!
    PS: ma se facessi l'affiancamento anche durante la pappa? (Visto che comunque ti tocca andare lì per quell'ora.) Forse, semplicemente con la tua presenza Edoardo farebbe il "bimbo bravo" mangiando, magari gli serve solo qualche giorno in più per adattarsi ai nuovi ritmi ed ambienti.

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Grazie di cuore per avermi dedicato un po' del tuo tempo prezioso!
Risponderò non appena mi sarà possibile!