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La Foto della Domenica - Luglio/4



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Con questa foto partecipo con tanto piacere alla raccolta di 
Foto della Domenica 


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Varie e eventuali... Luglio

A mostrarvelo mi vergogno, davvero, ma questo sarebbe il bigliettino che ho confezionato per il compleanno di mia sorella (abbiamo festeggiato il 12 luglio. AUGURI!).
Mi sono ispirata a questo pin e ho copiato (a mano libera, e si vede) il disegno... mettendoci del mio. Poi con i pastelli e i pennarelli di Edoardo l'ho colorato e grazie a qualche goccina di vinavil ho fissato le paillettes a forma di stella e di fiorellino. E un bordino peluccoso.

E avrei anche potuto fermarmi qui.


Invece no! Ci ho messo della passamaneria rosa.


Questo è l'interno (manca il messaggio di auguri).
La parte centrale è una taschina.


Orbene.
Ho capito che per me lo scrap è "vorrei ma non posso" quindi è meglio che rimanga sul cucito dove per lo meno faccio delle figure dignitose (a mio avviso, ma siete libere di smentirmi così poi mi dedico solo e soltanto a raccogliere i francobolli).

No, sul serio.
Pensavo di avere fatto qualcosa di discreto, fino a che ho visto le card di Valentina aka Bolilla e quasi mi sono messa a piangere; siccome sono senza vergogna vi ho mostrato la mia. Prendete atto del coraggio!

E non solo, con questa... ehm... "cosa", ho pure la faccia di tolla di partecipare a "Un pin al mese" di luglio!
Chiara, ma sei o non sei contenta?


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Lo avevate letto il post che Pamela di Sweet hugs ha dedicato al blog nei fumetti?
Se ve lo siete perso lo trovate qui. E come potevo io, che sono una Disney addicted, non correre in edicola a prendere Paperino Mese di Luglio?
Infatti non potevo e appena a casa ho letto avidamente la storia.
Carina in se, ma la cosa più buffa è proprio la rappresentazione del Paperino blogger.
Mi ha fatto morire dal ridere.
E anche Paperina ha un blog! Si chiama "Ricette con il fiocco" che, tra parentesi, mi pare sia un nome molto azzeccato per una unione tra cucina e craft.
Da una rapida ricerca mi pare che sia libero.
Io ve la butto là. Pensateci su.




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Sabato 19 ho avuto la mia iniziazione con Bollywood. Ho visto il mio primo film hindi.
Lo davano su Rai Movie e si intitola Knock Out.

Ora voi direte... eeeeh, che interessante, ma che beeeello. Adesso che ce lo hai detto affrontiamo la giornata con più consapevolezza.

Ecco, è vero, la notizia in se non ha niente di particolarmente significativo, non fosse altro che:
- io di solito alle 22.15 sono a leggere ben due libretti a Edoardo (ora siamo in piena fase Pimpa);
- Edoardo, che senza noi tutti (due) non ne vuole sapere di dormire, è salito con il papà senza battere ciglio;
- tutto sembrava favorire la visione del primo film che mi gustavo dopo mesi e mesi (in prima serata);
- mi sono lasciata prendere dalla trama;
- il film doveva finire alle 23.20;
- alle 23.00 questo digitale terrestre del piffero mi ha salutata. Nessun segnale.

Ne è seguito un frenetico ripristino delle impostazioni di fabbrica con lo scopo di recuperare qualcosa e con il timore che quel qualcosa potessero essere solo i titoli di coda.
Timore scongiurato.
Visto zero. Segnale assente.

La domenica mattina, appena Luigi e Edoardo hanno messo il naso fuori dalla porta, grazie a Youtube ho beccato un sito stranissimo (e non so nemmeno quanto legale, quindi non lo linko) che mi ha permesso di vedere la fine del film... in lingua originale.

Secondo voi sono nella norma o mi devo far vedere da uno bravo?
Ma soprattutto, volete che ve lo racconti il film?

***

Mi sto seriamente preoccupando del fatto che ultimamente sono davvero troppo troppo distratta. Sarà il caldo, ma io ho paura che sia quella sindrome che si chiama "età che avanza" perché poco c'è da gioire se qualche test mi riporta ad una età biologica più bassa (tipo, la Wii mi dà 25 anni e io gliene sono eternamente grata) qui si iniziano inequivocabilmente ad avvertire i primi segni del decadimento.

Esempio. Avevamo finito il caffè (ecco, se può essere accettabile finire lo zucchero, che usa solo mio marito e non mi avverte quando apre l'ultimo pacchetto, finire il caffè è una cosa assolutamente inconcepibile a mio avviso. Ancora non me lo spiego e già questo di per sè è un primo segnale).
Sono andata al supermercato tre volte per prendere quattro cose e una di queste era il caffè.
Sono riuscita ad uscirne sempre senza. Vedete? Ecco la conferma: le liste sono essenziali per la sopravvivenza.

Un giorno, mentre  ero da Eurospin a prendere degli affari per appendere le biciclette (di certo avranno un loro nome, ma lo ignoro), l'ho visto e  ci ho provato: ho preso un certo caffè Don Jerez 100% arabica che leggo essere prodotto da Pellini. 
Io non uso di solito Pellini, ma mi fido.
Mio marito dice "tanto sono tutti uguali".

NON E' VERO.
Sapevatelo!

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Il punto che precede è strettamente collegato a quello che segue.
Tenetene conto come circostanza attenuante.

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Forse non tutti sanno che...
mi sono aggiudicata il libro viaggiante ed è regolarmente arrivato a casa mia il 16 luglio (grazie Glen).

Ecco, forse tutti si domanderanno qualcuno si domanderà perché non ne ho ancora parlato.
Bon, mettiamola così. 
Mentre stavo leggendo (la prima ventina di pagine) sono stata richiamata a faccende ad alto grado di urgenza mammesca da Edoardo, ho riposto diligentemente il libro in un "luogo sicuro", ma così sicuro da non trovarlo più.

Tipo che un minuto prima lo hai in mano e un'ora dopo ti ritrovi a guardare sopra, sotto e di fianco al divano, pensando addirittura di sfoderarlo. Cosa assai ardua dal momento che lo stesso non è sfoderabile.

Come è breve per un libro il passaggio da viaggiante a fuggiasco (*). La caccia è durata giorni e ancora sta continuando.

Mentre io mi arrabatto alla disperata ricerca mio marito, che ormai mi conosce e sopporta amorevolmente da anni, minimizza dicendo che "tanto è per forza dentro casa. Dove vuoi che vada?".

Si, ma un punto è se è dentro casa sullo scaffale, un altro se è sotto la doccia.

Accertato che non si trova ne' sullo scaffale ne' sotto la doccia (ed è una gran bella cosa) vi assicuro che non appena smetterò di cercarlo zomperà fuori e farà marameo ma, nel frattempo, se me lo permettete, io libero un altro romanzo perché parto per le vacanze e mi secca farvi aspettare interrompendo la catena.
In ogni caso appena ritrovato (e letto) "Le avventure di una Kitty addicted" dedicherò un post anche a lui con contestuale liberazione; anche perché vi devo assolutamente mostrare il segnalibro fantastico che ha realizzato Glen (fuggiasco per ora pure lui. Almeno si fanno compagnia).

Chiedo umilmente perdono dell'accaduto, soprattutto a Rita che ha ideato questa bella iniziativa.

Scusami Rita, sono una cialtrona. Aggiorno la catena appena lo acchiappo.

E visto che, appunto, tra qualche giorno partiamo per i monti non sarò molto presente perché ho da fare un po' di pulizie, preparare le valige e sottopormi (e sottoporre Edoardo) a tutte quelle visite mediche di routine che ho concentrato prima della partenza.
Tranquille che il tempo di accordarmi con la prima che lascerà un commento in questo post lo trovo!

Ah, si... quasi dimenticavo (che vi dicevo? L'età!) il libro in questione è:

La compagna di scuola di Madeleine Wickham (meglio nota come Sophie Kinsella).
L'edizione è in brossura.




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Comunicazione di servizio.
Io non sono in Google + (e non ho nemmeno capito a cosa serva) e incontro due difficoltà in questo senso:
 - dal commento che mi lasciate non riesco a trovare subito il link del blog, specie se è registrato con un nome diverso rispetto a chi si firma. Ragazze, nell'intestazione potete metterlo? Ho visto che qualcuna lo fa ed è moooolto più comodo. Grazie.
- a volte, nonostante riesca a trovare il blog mi è impossibile lasciare dei commenti. Non so come mai, ma questo mi dispiace.

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Buone vacanze a tutte voi donne!
Per chi parte e per chi resta. Divertitevi, riposatevi e fate comunque quello che più vi piace!
Ogni tanto ci proverò a collegarmi con lo smartcoso, sennò, con chi avrà la bontà di seguirmi, ci si rivede il 12 agosto.

Mi piacerebbe pensarmi in vacanza così


ma mi vedo più colà.

(*) preferisco credere che si stia nascondendo e non ammettere di averlo perduto in soggiorno.

Bufi

Buon inizio di settimana a tutte!

Finalmente si torna a cucire, ebbene si! (ed era anche ora).
Tutto è iniziato con il regalo di compleanno per Chiara ma poi mica mi sono fermata... noooo.

Ne ho fatti ben TRE! (concedetemi il maiuscolo che per me è stato un evento realizzarli con il tempo che mi ritrovo a disposizione ultimamente)

Quindi, con grande orgoglio, vi mostro i nuovi "Bufo" (*)

Il primo è realizzato in velluto mille-righe di cotone, foderato con la cotonina americana a quadretti Vichy; con la stessa cotonina ho realizzato il cuore.
Applicazioni in pannolenci e bottoni colorati per gli occhi e il becco. Qualche perla, che quelle fan sempre la loro figura, per aiutare la manina a recuperare il telefono quando si ruma in borsa (Edoardo dice che "hanno oecchini come mamma").


Si chiude con un automatico e un bel bottone rosso a forma di cuore copre i punti che sono serviti per fissarlo.
Non so a voi, ma a me piace!

Questo ve lo avevo già mostrato qui ma non mi convinceva molto con tutti quei punti festone in contrasto. L'ho rielaborato un pochino.
Stesso cotone fuori, ma seta all'interno...


... eccola qua!
Mi piacciono molto questi toni caldi della seta e l'abbinamento mi sembra azzeccato.

Visto che loro hanno trovato subito casa, ne ho cucito uno anche per me!

Mentre nel Bufo che precede l'etichetta era stata dimenticata e aggiunta alla fine, in questo caso l'ho fatto di proposito, perché comunque non mi dispiaceva l'effetto.
Una volta chiuso finisce all'interno e non si vede più.


Due Bufo sono andati a finire nel sito Mum in Art, al quale Carola & Mariangela mi hanno gentilmente invitata a partecipare.
C'è stato da parte mia qualche tentennamento, dovuto al fatto che un pochino mi vergogno e quel pochino diventa tantino quando vedo i lavori pubblicati nei vari Blog di creative.
Ma, alla fine, mi sono decisa e posso dire finalmente di essere una


(*) Io lo so che il "bufo" è un rospo.. ma Edoardo ancora no.
A lui piace chiamarli così e io lo lascio fare.

Mi sono resa conto mentre pubblicavo che questo è il mio post numero 200! Duecento... caspita, e chi lo avrebbe mai detto.
Mio marito no, questo è poco ma sicuro.
Ancora si chiede cosa sto a fare qui (e probabilmente sono in molti a chiederselo).

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Con questo post partecipo a
"La collection du Mardi"
di Ma Petite Maison
Ma Petite Maison

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Con questi progetti partecipo a Abilmente Pin Contest nella sezione Sewing



La Foto della Domenica - Luglio/3

Dalle mie parti c'è una Pro Loco che una volta l'anno organizza un mercatino dei bambini.
Io ci vado dal 2004, l'anno in cui ho scoperto la sua esistenza grazie ad una collega.

Nel corso delle varie edizioni  ho avuto modo di trovare parecchie Barbie, anche vintage, molti abitini degli anni '70 e svariate altre cose che magari vi mostrerò più avanti.

Chi mi segue da tempo sa che ho una passione per i giocattoli. Per alcuni di loro (le Barbie e i gadget allegati ai fumetti di Topolino) la passione si è trasformata in collezionismo.
Del collezionismo mi piace l'idea della ricerca, della preparazione che ci deve essere per riconoscere a colpo d'occhio il pezzo; raro o meno, di valore o meno.
Raramente ho acquistato Barbie vintage complete (se non le reproductions) ma ho sempre cercato di vestire completamente la bambola nuda andando a caccia di abitini, scarpe e accessori.

Detto questo (e poi capirete il perché di questa lunga e apparentemente inutile introduzione) lo scorso anno mi è capitato di comprare al mercatino uno scatolone di costruzioni.
Io cercavo i Duplo per Edoardo, potrete immaginare la mia meraviglia quando ho visto questo scatolone scalcagnato pieno di mattoncini.
Adesso che l'avete immaginata decuplicatela e avrete la mia faccia quando ho sentito il prezzo: 5 euro.

Appena arrivati a casa ho diviso i mattoncini. C'erano Duplo e qualche Mega Blocks (la concorrenza, non male devo dire) e una borsa di nylon piena di Lego da "bambini grandi" che io ho archiviato e non ci ho pensato più.

I Duplo una volta lavati e catalogati mi hanno riservato grandi e piacevoli  sorprese.
Aiutandomi con i "set reference" del sito Toys Period ho potuto ricostruire ben tre set completi (la stazione di polizia e il mondo dei dinosauri") in più mi avanzavano un sacco di mattoncini per costruire le mitiche e mistiche torri nelle serate invernali. A Natale Edoardo sotto l'albero li ha trovati e accolti con grande entusiasmo.

Insomma, mi sono ritrovata e operare esattamente come facevo con le Barbie!

In questo ultimo periodo Edoardo ha manifestato un certo apprezzamento per i Lego "piccini" quindi ho ripreso il mio sacchettone cercando di fare un inventario dei pezzi.
E' difficile, davvero, soprattutto per me che non ho mai costruito nulla con i mattoncini particolari e strani che compongono gru o astronavi (da piccola avevo solo quelli quadrati e rettangolari e lunghi tot o tot. Ah, no. C'erano anche le porte le finestre e le imposte). 

Visto che mi è stata espressamente richiesta una Jeep ho cercato tra le "reference", ne ho trovata una e grazie alle istruzioni (hanno caricato quelle contenute nella scatola. Quasi non ci potevo credere) e all'inventario dei pezzi ho iniziato la minuziosa opera...


... ovviamente i colori non coincidono e il mio gancio di traino non è quello richiesto.
Per non parlare del parabrezza.
Inoltre la guida un astronauta. Ma è importante?
No.
Voglio dire, se guida un'astronave saprà farlo pure con una jeep... giusto?


Secondo Edoardo manca qualcosa.
"Mamma. E il rimocchio?"


Caspiterina!
Vero. Il Rimocchio non l'ho fatto.
Ruma ruma nel sacchettone fabbricone e ecco un "rimocchio" (le ruote sono rovinate, ma avevo solo quelle).


Visto il periodo ci abbiamo messo anche la barca (credo faccia parte della serie Pirati, ma devo ancora verificare).


Insomma ci siamo divertiti. Forse più io.
L'importante è che Edoardo mi ha detto che mi vuole "bene grande".

Ora cercherò di dividere i mattoncini per tipo.
Avevo iniziato a farlo per colore ma mi sono resa conto che non aveva senso (mi manca la pratica dei Lego... accidenti) e ho scoperto di possedere un pezzo che pare essere del 1957, se ho ben capito dal sito Peeron.
Se qualcuno mi desse qualche informazione in merito gliene sarei grata.


Comunque sia, devo proprio ammettere che i Lego ci piacciono tanto!


Buona domenica a tutte.

PS: Per quello che riguarda la mattinata Beauty Farm ci farò un post perché ho alcune cose da raccontarvi.


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Con queste foto partecipo con tanto piacere alla raccolta di 
Foto della Domenica 


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Sokkar. Cosa è e a cosa serve, ma soprattutto: come si fa? (e foto della domenica luglio/2)

Gli uomini credono che le donne siano naturalmente prive di peli.

I mariti sanno che non è vero!
Il mio di sicuro.

Chissà come mai?

Mi sono resa conto  che ultimamente sto trascurando un po' troppo la cura della mia persona.
Dopo la mattinata di domenica scorsa ho ricordato quanto si stia meglio dedicandosi del tempo.

Ho fatto un attimo di mente locale e predisposto una lista


- la prima cosa a cui penso sentendo la parola scrub(s) è la serie televisiva; 
- ultimamente la doccia dura 3 minuti e mezzo, compreso il lavaggio dei capelli;
- forse l'irritazione che ho in testa è dovuta al fatto che non risciacquo lo shampoo abbastanza;
- al mio huile anti eau ho detto adieu (e ce ne è ancora metà);
- alcuni dei flaconi di crema idratante corpo che ho in casa (nuovi) devono essere andati fuori produzione.

Non va mica bene così. Porca paletta! (*)

Adesso non è che posso passare le giornate a farmi la manicure (cosa che, per altro, non ho ancora imparato a fare bene, nonostante fosse tra i miei propositi dell'anno. Ma non dispero perché fino a dicembre c'è ancora tempo) ma nemmeno diventare la cugina dell'abominevole uomo delle nevi (anche se forse, con qualche perlina e un fiocchetto).

Bisognava trovare una via di mezzo. Era fondamentale.

Quindi ho deciso di farne un appuntamento fisso settimanale con me stessa e anche oggi, grazie a Luigi e a Edoardo, ho avuto la mia mattinata Beauty Farm.

Ve la ricordate la ceretta di zucchero di domenica scorsa?... bene, la pallina Sokkar non è riuscita purtroppo e allora la sto utilizzando con il sistema tradizionale, spatolina e strisce in tnt.

Vi confermo che è comunque una meraviglia. Sono addirittura riuscita a fare l'ascella rimasta in sospeso.
Ed era la destra!
Non mi ha fatto troppo male (un pochino si, che sia chiaro. E' sempre uno strappo non è una magia) e, soprattutto, nessuno danno postumo!
Persino Luigi ne è rimasto sorpreso (ve lo dico? Vabbè ve lo dico. Qualche anno fa ero a casa da sola e ho avuto la brillante idea di depilarmi le ascelle. Il dolore è stato così grande che a metà strappo mi sono fermata. Solo che non era idro-solubile e non sapevo come accidenti toglierla. Fortuna che mio marito è rientrato in quel momento e, implacabile, ha tirato la striscia "liberandomi". Dopo questo episodio ho cercato l'estetista perfetta).

In ogni modo io sono abbastanza tignosa e non demordo se voglio riuscire in qualche cosa.
Quindi questa ormai famigerata pallina Sokkar (la ceretta araba) la dovevo fare.

Ho cercato un'altra ricetta e ho trovato questa qui.

Bon, pronti via.

4 tazzine da caffè colme di zucchero e una di limone (sempre quello pronto, l'ho quasi finito).

Ecco le mie tazzine:


Ho versato gli ingredienti in una pentola di alluminio (la scorsa volta ho usato l'acciaio) abbastanza capiente perché quando prenderà il bollore c'è pericolo che vi riduca il piano cottura un disastro, quindi attenzione a questo dettaglio per nulla trascurabile!
La fiamma dovrà essere al minimo.


Dal momento in cui ha iniziato a bollire ho messo il timer a 10 minuti esatti (la fiamma è sempre al minimo).
Nel frattempo ho scaricato la lavastoviglie, ho pulito un po' la cucina... ma sempre con un occhio alla pentola.
In un paio di occasioni ho dato una girata con il cucchiaio.

 
Una volta passati i dieci minuti ho messo la pentola nel lavello con due dita di acqua fredda.
Appena inizia a raffreddarsi si rapprende un pochino, la consistenza è quella del miele.

Non toccatelo subito che è bollente e vi ustionate!


Quando è tiepidino e si è un po' solidificato (come vedete il cucchiaio sta in piedi da solo)  si può iniziare a manipolarlo, prima toglietevi gli anelli!


La pallina avrà un bel colore ambrato.


Ecco.
Provo a strappare qualche superstite scampato alla ceretta tradizionale e... niente.

Caspiterina! (*)

Ma non dispero e continuo a manipolare la pallina; il colore cambia, diventa appiccicosa... ed è così che deve essere perché quell'appiccicume cattura il pelo.

FUNZIONA FUNZIONA!!!
E per funzionare deve essere così


Anche se è fatta con il flash la differenza di colore si vede.

Al contrario di quanto indicato nel link che vi ho inserito sopra io l'ho stesa contropelo  e tolta nel senso della crescita. Strappare contropelo non mi pareva corretto.




Per conservarla l'ho divisa in vari pezzi e chiusa in alcuni contenitori con tappo a vite di Avent (quelli che usavo per mettere in congelatore le pappe che facevo per Edoardo).

La pelle resta molto più morbida, non irrita, fa meno male della ceretta tradizionale e i pochissimi residui si tolgono con l'acqua.
Visto che è completamente naturale una volta terminata la sua funzione si può smaltire tra i rifiuti umidi.

Cos'altro si può desiderare?


(*) ci stava bene un "cazzo!" ma sto cercando di moderami così tanto nell'uso di un linguaggio da scaricatore di porto che mi ha sempre caratterizzata facendo di me quella donna raffinata che sono, perché Edoardo ripete tutto tuttissimo, che anche quando lui non c'è mi ritrovo a dire "accidempoli" oppure "santi numi", inoltre sto rivalutando anche  "corbezzoli".

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La Foto della Domenica - Luglio/1


Indovinate cosa ho fatto stamattina....

La foto può trarre in inganno, perché quelle spatolette di legno si usano in parecchi lavoretti. I foglietti di "carta" non ne parliamo.
Però io le ho utilizzate per quello che sono.
Spalma cera.

Ebbene si. Mi sono fatta la ceretta!

Ora, io sono per il lavoro dell'estetista; gente che ha studiato e sa fare il mestiere... anche se prima di trovare quella giusta ne ho scartate tre.
E allora, direte voi, se hai trovato quella giusta, perché non ci vai?
Perché mi vergogno. Voglio, per lo meno, rientrare in una taglia decente prima di tornarci!

Caliamo un pietoso velo sull'aspetto bilancia e torniamo alla ceretta.

Anni fa ho comprato il kit per la ceretta in rullo, quella da fare con il manipolo che si scalda. Io non mi ci trovo per niente. Per me sono stati soldi buttati.

Mi sono orientata verso una ceretta idro-solubile e ne ho comprata una confezione di Veet. Quella all'aloe.
Il profumo è buono, i residui si tolgono subito con l'acqua tiepida.
I foglietti in dotazione non sono un granché quindi ho utilizzato le cartine di Oxy, che sono moooolto più morbide e vanno decisamente meglio! 

Funzionicchia...

Ecco, io sulle gambe ho 4 peli in tutto (si sono trasferiti tutti all'inguine) e vorrei anche vedere che non li levasse.

Sulle braccia sono sottili e a parte un leggero rossore e qualche puntolino, diciamo che è andata abbastanza bene. Sull'inguine nemmeno ci provo più (l'ho fatto in passato... milioni di micro-ematomi sotto pelle). E per le ascelle? Disastro.
Mi sta ancora facendo male. Parlo al singolare dal momento che la seconda non sono riuscita ad affrontarla!

Mentre aspettavo che la ceretta si scaldasse per il secondo giro (bagnomaria) ho preparato la ceretta casalinga con zucchero e limone.
Era da tanto tempo che volevo provarci, ma non ne ho mai avuto il tempo e l'occasione.
Oggi, complice l'assenza di Edoardo che era a spasso nei campi con il papà (Luigi mi ha lasciato la mattinata "beauty farm"), mi sono decisa.

La ricetta è stata ideata e sperimentata da Carlitadolce l'ho trovata su Youtube, dove lei stessa presenta il tutorial per realizzarla.
Ecco il risultato finale.


Ho seguito esattamente le dosi consigliate. Solo che io ho utilizzato il succo di limone pronto.
Non è per pigrizia, ma lo avevo a casa e era aperto già da un po'...  ogni volta che taglio un limone poi metà se ne rimane a raggrinzire in frigorifero fino a che un'anima pia (io) decide di buttarla, quindi li prendo solo quando mi servono. Per averne sempre a portata di mano, uso quello pronto.

Una volta intiepidita ho provato ad utilizzarla per qualche ritocco su parti dimenticate, come la ceretta tradizionale, stesa con la spatola e strappata con le cartine. Perfetta!

Non irrita, i residui si tolgono subito, strappa tutto.. mi pare che faccia anche meno male. O forse è l'entusiasmo per la riuscita dell'esperimento...?

Non lo so. So solo che non mi serve più comprare cerette industriali e posso rimandare ancora l'acquisto del sistema a luce pulsata (fino a che non lo becco in super offerta non se ne parla!).

Ragazze, funziona alla grande. Ora aspetto che indurisca un altro pochino per vedere se riesco a fare la famosa pallina!

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partecipo al Linky Party di Clara
do it 4 yourself

Diario di una Creamamma

PS: stasera passo a fare un salutino dei blog.. ora purtroppo non ce la faccio ^^

Di Bricolage e Scarpe(tte)...

Oggi vi mostro una cosina che ha fatto lo scorso anno mio marito.

Premessa.
Edoardo dal 10 agosto del 2012 dorme nel suo lettino singolo.
Tipo quattro notti su sette. Durante le altre tre la situazione è illustrata perfettamente nelle immagini 3, 4 e 7.


Il suo lettino singolo noi lo avevamo già, nella stanza degli ospiti. Lo avrete visto chissà quante volte, considerando che è dell'Ikea.
Ecco, questo letto che mi era tanto piaciuto (così tanto da prendere anche il suo gemello in nero) ha la peculiarità di non permettere di inserirci la bandina che impedisca al pargolo di piantare la zucchetta sul pavimento (quando sono piccini cadono sempre sulla testa, sarà che in proporzione occupa quasi un terzo del loro ingombro?).

Che fare?
Di comprare un altro letto non se ne parlava (anche se, col senno di poi... a rifarlo si fa una fatica boia!) e quindi Luigi è partito in missione e ha portato a casa queste assi in legno già levigate.
Tempo di tagliarle e inchiodarle e si possono infilare tranquillamente a formare una barriera a prova di teppista.
Il materasso da solo basta a tenerle spinte verso il bordo del letto e non si muovono più!

Forte vero?


Visto che ci sono vi mostro anche un elemento di alto design, questa volta fatto da me con le mie manine d'oro.
Un tappeto per la cameretta.
E' un progetto così complicato che non so se riuscirò a spiegarvelo ^_^


Uh... quasi dimenticavo.
Ve l'ho detto che voglio riprendere a fare gli abitini per Barbie?
Bene, ve lo dico ora. 
Come è noto, ogni abitino ha bisogno delle scarpe adeguate, allora ho iniziato a dividerle per colore.
Vi ricordate della mia scatola? Un po' incasinata in effetti lo era (solo un po'?), ora la sto organizzando meglio.


Ah! Non penserete mica che le scarpe di Barbie siano tutte rosa!
No, no, no... Diciamo che il colore meno utilizzato è l'arancione.
Guardate queste qua.
Non sono assolutamente deliziose?


Ma in ogni caso, un paio di scarpette rosa con questo tacchetto adorabile voi non le mettereste?


E questi sandalini?
Io si!


E, per concludere, vi mostro le scarpine di Shelly, la micro sorellina di Barbie di cui vi ho parlato in un paio di occasioni.
Pensavo di farci degli orecchini estivi. Oppure di utilizzarle come elemento decorativo per le ghirlandine di nascita.
Che ne dite?


PS: Per la serie, un post di cui non si sentiva la necessità!